INTRODUZIONE
Dal 6 maggio, per nove giorni, la Chiesa prega per chiedere il dono dello
Spirito Santo e per l’unità dei cristiani.
L’origine di queste pratiche devozionali sta
nella richiesta di Gesù, che prima della sua Ascensione al cielo inviò gli Apostoli
a Gerusalemme per attendere la venuta dello Spirito Santo. Gesù comandò loro di
riunirsi nel cenacolo per dedicarsi alla preghiera costante (At 1,14). Essi,
con Maria e altri discepoli, hanno pregato per nove giorni prima di ricevere lo
Spirito Santo nella Pentecoste. E’ proprio Gesù, quindi, che al momento di
ascendere al cielo lascia i suoi in preghiera (per 9 giorni) fino alla venuta
dello Spirito Santo. Infatti, i giorni che dividono l’Ascensione di Gesù al
cielo dall’effusione dello Spirito Santo sono 9. Nel calendario italiano dal
1977 la solennità dell’Ascensione è stata portata dal giovedì alla domenica
prima di Pentecoste, ma nel calendario liturgico rimane al giovedì, proprio 9
giorni prima di Pentecoste.
Perciò, come scrive Sant’Alfonso de’ Liguori: “la
Novena dello Spirito Santo è fra tutte la principale, perché è stata celebrata
dai Santi Apostoli e da Maria SS. nel cenacolo, ed arricchita di tanti
eccellenti prodigi e doni, e principalmente del dono dello stesso Spirito
Santo, il quale è un dono meritatoci da Gesù Cristo con la sua Passione. (…)
Ben sappiamo poi per fede che lo Spirito Santo è l’amore che si portano
scambievolmente il Padre col Verbo Eterno, e perciò il dono dell’amore che dal
Signore si dispensa alle anime nostre, e che è il più grande di tutti i doni,
si attribuisce specialmente allo Spirito Santo, come parla s. Paolo: L’amore di
Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è
stato dato (Rm 5,5). Pertanto conviene che in questa novena sopra tutto
consideriamo i grandi pregi dell’amore divino (…) poiché Dio l’ha promesso a
chi umilmente lo chiede: Il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro
che glielo chiederanno (Gv 11,13)”.
La prima novena fu dunque proprio quella allo
Spirito Santo, celebrata da Maria e dagli Apostoli nel Cenacolo di Gerusalemme.
Ancora oggi tale novena è l’unica che la Chiesa prescrive ufficialmente. In
particolare, Papa Leone XIII nel 1897 ne prescrisse la celebrazione annuale:
“Noi stabiliamo e ordiniamo che tutta la Chiesa cattolica, questo anno e in
ogni anno successivo, deve recitare una Novena nella Pentecoste in tutte le
chiese parrocchiali” (Encilica Divinum illud munus). Infatti, secondo Leone
XIII la nostra Redenzione e santificazione, iniziata da Cristo, deve essere
portata a termine dallo Spirito Paraclito, il cui ruolo nella nostra vita
spirituale è assolutamente necessario. “Basti pensare agli Apostoli istruiti da
Gesù per tre anni, che senza la pienezza dello Spirito Santo ricevuta il dì di
Pentecoste non furono capaci di restare vicini al Maestro”.
Forse ad ispirare il Papa furono le parole dalla
Beata Elena Guerra: “Oh, se solo… potessero essere innalzate al Cielo, da ogni
parte del Cristianesimo, come lo furono un tempo dal Cenacolo di Gerusalemme,
unanimi e ferventi preghiere per una nuova effusione dello Spirito Divino!”. Il
Beato Giovanni Paolo II rinnovò l’invito per una Novena di Pentecoste in tutto
il mondo: “Lo Spirito è, anche per la nostra epoca, l’agente principale della
nuova evangelizzazione. Sarà importante, quindi, riscoprire lo Spirito come
colui che ha costruito il Regno di Dio nel corso della storia e preparato la
sua piena manifestazione in Gesù Cristo, animando gli uomini all’interno e
facendo crescere nella vita degli uomini i germi della salvezza definitiva, che
ci sarà alla fine dei tempi” (Tertio Millennio Adveniente, 56).
Nonostante sia ancora poco conosciuta dai fedeli,
la Terza Persona della Trinità merita grande devozione. Riscoprirne l’aiuto per
la vita spirituale può esser molto opportuno e la Novena che si apre ne è una
bella occasione. Nella Pentecoste, infatti, è la pienezza della Pasqua: perciò
il tono della preghiera è luminoso e gioioso, sapendo che il Padre non nega lo
Spirito a quanti lo chiedono nel Figlio.
“A noi niente sta più a cuore, soprattutto in
questa epoca, che vedere il fedele cristiano applicarsi ogni giorno con
un’attenzione nuova nel conoscere, amare e invocare lo Spirito Santo” (Pio XI).
Nel corso della Novena di Pentecoste la Chiesa
invita a impetrare il dono della Terza Persona della Santissima Trinità per
l’unità dei cristiani, perché il primo dono della Pentecoste fu proprio quello
delle lingue, ovvero l’unità del genere umano nella verità dell’amore di Dio.
Secondo la Tradizione è consigliabile per il periodo della Novena partecipare
quotidianamente alla Liturgia, confessarsi e adorare Gesù Eucaristia.
MEDITAZIONE I
L'AMORE E' FUOCO CHE
INFIAMMA
di Sant’Alfonso
M. de’ Liguori
Ordinò Iddio nell’antica Legge che al suo altare
continuamente ardesse il fuoco. Dice S. Gregorio che gli altari di Dio
sono i nostri cuori, dove egli vuole che sempre arda il fuoco del suo
divino amore. E perciò l’Eterno Padre non contento di averci donato Gesù
Cristo, suo figlio, affinché ci salvasse con la sua morte, volle
donarci ancora lo Spirito Santo, affinché abitasse nelle anime nostre e le
tenesse continuamente accese di carità. E Gesù medesimo dichiarò
che appunto per infiammare i nostri cuori di questo santo fuoco egli era venuto
in terra, e che altro non desiderava che di vederlo acceso (cfr. Lc 12,49).
Pertanto egli, scordate le ingiurie e le ingratitudini ricevute in questa terra
dagli uomini, salito in cielo, c’inviò lo Spirito Santo.
O Redentore amatissimo, dunque così nelle tue pene ed ignominie, come nelle tue glorie, tu sempre ci ami?
Quindi lo Spirito Santo volle apparire nel cenacolo in forma di lingue di fuoco (cfr. Atti 2,3).
E perciò la S. Chiesa ci fa pregare: Ti preghiamo, Signore, di infiammarci di quello Spirito che il Signore Gesù mandò sulla terra e volle che si accendesse fortemente. Questo poi è stato quel santo fuoco che ha acceso i santi a far grandi cose per Dio, ad amare i nemici, a desiderare i disprezzi, a spogliarsi di tutti i beni terreni e ad abbracciare con allegrezza anche i tormenti e la morte. L’amore non sa stare ozioso e non dice mai basta. Un’anima che ama Dio, quanto più fa per l’amato più desidera di fare, di dargli gusto e di più tirarsi il suo affetto. Questo santo fuoco si accende nell’orazione mentale (cfr. Sal 38,4). Se dunque desideriamo di ardere d’amore verso Dio, amiamo l’orazione; questa è la beata fornace dove si accende il divino ardore.
O Redentore amatissimo, dunque così nelle tue pene ed ignominie, come nelle tue glorie, tu sempre ci ami?
Quindi lo Spirito Santo volle apparire nel cenacolo in forma di lingue di fuoco (cfr. Atti 2,3).
E perciò la S. Chiesa ci fa pregare: Ti preghiamo, Signore, di infiammarci di quello Spirito che il Signore Gesù mandò sulla terra e volle che si accendesse fortemente. Questo poi è stato quel santo fuoco che ha acceso i santi a far grandi cose per Dio, ad amare i nemici, a desiderare i disprezzi, a spogliarsi di tutti i beni terreni e ad abbracciare con allegrezza anche i tormenti e la morte. L’amore non sa stare ozioso e non dice mai basta. Un’anima che ama Dio, quanto più fa per l’amato più desidera di fare, di dargli gusto e di più tirarsi il suo affetto. Questo santo fuoco si accende nell’orazione mentale (cfr. Sal 38,4). Se dunque desideriamo di ardere d’amore verso Dio, amiamo l’orazione; questa è la beata fornace dove si accende il divino ardore.
Invocazione
Spirito Santo e canto in lingue
Mi prostro
verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome
per la tua fedeltà e la tua misericordia:
hai reso la tua promessa più grande di ogni fama. Salmi 137,2
Rendo grazie al tuo nome
per la tua fedeltà e la tua misericordia:
hai reso la tua promessa più grande di ogni fama. Salmi 137,2
Affetti e preghiere.
Mio Dio, sinora non ho fatto niente per te che
hai fatto tante grandiose cose per me. Ohimè che la mia freddezza troppo ti
incita a rifiutarmi! Deh! Spirito Santo, scalda ciò che è gelido.
Liberami da questa mia freddezza, ed accendi in me un gran desiderio di darti
gusto. Io ora rinunzio ad ogni mia soddisfazione, e preferisco prima morire che
darti un minimo dispiacere.
Tu comparisti in forma di lingue di fuoco, io ti consacro la mia lingua, affinché ella più non ti offenda. Oh Dio, tu me l’hai data per lodarti, ed io me ne son servito per oltraggiarti e tirare anche gli altri ad offenderti! Me ne dispiace con tutta l’anima mia. Per l’amore di Gesù Cristo che in sua vita tanto ti onorò con la sua lingua, fà che anche io da oggi innanzi ti onori sempre con recitar le tue lodi, con invocarti spesso in aiuto, e con parlare della tua bontà e dell’amore infinito che tu meriti.
Ti amo, mio sommo bene; ti amo, o Dio d’amore.
Tu comparisti in forma di lingue di fuoco, io ti consacro la mia lingua, affinché ella più non ti offenda. Oh Dio, tu me l’hai data per lodarti, ed io me ne son servito per oltraggiarti e tirare anche gli altri ad offenderti! Me ne dispiace con tutta l’anima mia. Per l’amore di Gesù Cristo che in sua vita tanto ti onorò con la sua lingua, fà che anche io da oggi innanzi ti onori sempre con recitar le tue lodi, con invocarti spesso in aiuto, e con parlare della tua bontà e dell’amore infinito che tu meriti.
Ti amo, mio sommo bene; ti amo, o Dio d’amore.
O Maria, tu sei la sposa più cara dello Spirito Santo: impetrami tu questo santo fuoco.
Pater, Ave, Gloria.
MEDITAZIONE II
L'AMORE E' LUCE CHE
ILLUMINA
di Sant’Alfonso
M. de’ Liguori
Uno dei maggiori danni che a noi recò il peccato
di Adamo fu il renderci ottenebrata la ragione per mezzo delle passioni che
offuscano la mente. Povera quell’anima che si fa dominare da qualche
passione. La passione è un vapore, è un velo che non ci fa vedere più la
verità. Come può fuggire il male chi non conosce ciò che è male? Tanto più
cresce poi questa oscurità, quanto più crescono i nostri peccati. Ma lo
Spirito Santo, che si chiama luce beatissima, è colui che con i suoi divini
splendori non solo infiamma i cuori ad amare, ma di più dilegua le tenebre
e fa a noi conoscere la vanità dei beni terreni, il valore dei beni eterni,
l’importanza della salvezza, il pregio della grazia, la bontà di Dio, l’amore
infinito ch’egli si merita e l’amore immenso che ci porta.
L’uomo naturale non comprende le cose dello Spirito (1 Cor. 2,14). L’uomo infangato nei piaceri della terra poco conosce queste verità, e perciò l’infelice ama quel che dovrebbe odiare e odia quel che dovrebbe amare. S. Maria Maddalena de’ Pazzi esclamava: O amore non conosciuto, o amore non amato! E perciò diceva S. Teresa che Iddio non è amato perché non è conosciuto. Quindi i santi chiedevano sempre da Dio la luce: Manda la tua verità e la tua luce (Sal. 42,3); O mio Dio rischiara le mie tenebre (cfr Sal 17,29); Aprimi gli occhi (Sal. 118,18). Sì, perché senza luce non possono evitarsi i precipizi, né può trovarsi Dio.
L’uomo naturale non comprende le cose dello Spirito (1 Cor. 2,14). L’uomo infangato nei piaceri della terra poco conosce queste verità, e perciò l’infelice ama quel che dovrebbe odiare e odia quel che dovrebbe amare. S. Maria Maddalena de’ Pazzi esclamava: O amore non conosciuto, o amore non amato! E perciò diceva S. Teresa che Iddio non è amato perché non è conosciuto. Quindi i santi chiedevano sempre da Dio la luce: Manda la tua verità e la tua luce (Sal. 42,3); O mio Dio rischiara le mie tenebre (cfr Sal 17,29); Aprimi gli occhi (Sal. 118,18). Sì, perché senza luce non possono evitarsi i precipizi, né può trovarsi Dio.
Invocazione
Spirito Santo e canto in lingue
Quanti
confidano in lui comprenderanno la verità;
coloro che gli sono fedeli vivranno presso di lui nell'amore,
perché grazia e misericordia
sono riservate ai suoi eletti. Sapienza 3,9
coloro che gli sono fedeli vivranno presso di lui nell'amore,
perché grazia e misericordia
sono riservate ai suoi eletti. Sapienza 3,9
Affetti e preghiere
O santo e divino Spirito, io credo che tu sei
vero Dio, ma un solo Dio col Padre e col Figlio. Ti adoro e ti
riconosco come il datore di tutti i lumi, con cui mi hai fatto conoscere il
male che ho commesso in offenderti e l’obbligo che ho di amarti: te ne
ringrazio e mi pento sommamente di averti offeso. lo meritavo che mi
abbandonasti nelle mie tenebre, ma vedo che non mi hai abbandonato
ancora. Continua, o Spirito eterno, ad illuminarmi ed a farmi sempre
più conoscere la tua infinita bontà, e dammi la forza di amarti per
l’avvenire con tutto il mio cuore. Aggiungi grazie a grazie, affinché io
resti dolcemente vinto e costretto a non amare altro che te. Te ne prego
per i meriti di Gesù Cristo.
Ti amo, sommo mio bene, ti amo più di me stesso. lo voglio essere tutto tuo, accettami tu e non permettere che da te io più mi allontani.
Ti amo, sommo mio bene, ti amo più di me stesso. lo voglio essere tutto tuo, accettami tu e non permettere che da te io più mi allontani.
O Maria madre mia, assistimi sempre con la tua intercessione.
Pater, Ave, Gloria.
MEDITAZIONE III
L’amore
è acqua che sazia
di Sant’Alfonso
M. de’ Liguori
L’amore si chiama anche fonte viva. Disse il nostro
Redentore alla Samaritana: Chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà mai più
sete (Gv 4,13). L’amore è acqua che sazia; chi ama Dio di vero
cuore non cerca né desidera niente più perché in Dio trova ogni bene. Per cui,
contento di Dio, lieto va sempre dicendo: Dio mio, tu sei ogni mio bene.
Perciò Dio si lagna di tante anime che vanno mendicando miseri e brevi diletti
dalle creature e lasciano quello che è un bene infinito e fonte di ogni gaudio:
Essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne
screpolate, che non tengono l’acqua (Ger 2,13). Pertanto Dio che ci ama e
desidera di vederci contenti, grida e fa sapere a tutti: Chi ha sete
venga a me e beva (Gv 7,37). Chi desidera di essere beato
venga a me, che io gli donerò lo Spirito Santo che lo renderà beato in questa e
nell’altra vita: Chi crede in me. continua a dire, fiumi di acqua viva
sgorgheranno dal suo seno (Gv 7,38). Chi dunque crede ed ama Gesù Cristo sarà
arricchito di tanta grazia, che dal suo cuore – il cuore, cioè la volontà, è il
ventre dell’anima – sgorgheranno più fontane di sante virtù, che non solo
gioveranno a conservar la vita sua, ma anche a dar la vita agli altri. Ed
appunto quest’acqua era lo Spirito Santo, l’amore sostanziale che Gesù
Cristo promise di mandarci dal cielo dopo la sua ascensione (cfr. Gv
7,39).
La chiave che apre i canali di quest’acqua beata è la santa preghiera che ci ottiene ogni bene in virtù della promessa che otterrete (Gv 16,24). Noi siamo ciechi, poveri e deboli, ma la preghiera ci ottiene luce, fortezza e ricchezze di grazia. Diceva Teodoreto chechi prega riceve quanto desidera. Iddio vuol darci le sue grazie, ma vuol essere pregato.
La chiave che apre i canali di quest’acqua beata è la santa preghiera che ci ottiene ogni bene in virtù della promessa che otterrete (Gv 16,24). Noi siamo ciechi, poveri e deboli, ma la preghiera ci ottiene luce, fortezza e ricchezze di grazia. Diceva Teodoreto chechi prega riceve quanto desidera. Iddio vuol darci le sue grazie, ma vuol essere pregato.
Invocazione
Spirito Santo e canto in lingue
Egli dà il
cibo ad ogni vivente:
perché eterna è la sua misericordia. Salmi 135,25
perché eterna è la sua misericordia. Salmi 135,25
Affetti e preghiere
Signore, dammi di quest’acqua (Gv 4,15). Gesù
mio, vi pregherò, con la Samaritana, datemi quest’acqua del vostro amore,
che mi faccia scordare della terra per vivere solo a voi, amabile infinito.
Bagna ciò che è arido. L’anima mia è la terra arida che non produce altro che sterpi e spine di peccati; innaffiala con la tua grazia, affinché renda qualche frutto di gloria a voi prima di uscire da questo mondo con la morte.
O fonte d’acqua viva, o sommo bene, quante volte io ti ho lasciato per le pozzanghere di questa terra che mi hanno privato del tuo amore! Fossi morto e non ti avessi offeso! Ma per l’avvenire io non voglio cercare altro che te, mio Dio. Soccorrimi tu e fa’ che io ti sia fedele.
Bagna ciò che è arido. L’anima mia è la terra arida che non produce altro che sterpi e spine di peccati; innaffiala con la tua grazia, affinché renda qualche frutto di gloria a voi prima di uscire da questo mondo con la morte.
O fonte d’acqua viva, o sommo bene, quante volte io ti ho lasciato per le pozzanghere di questa terra che mi hanno privato del tuo amore! Fossi morto e non ti avessi offeso! Ma per l’avvenire io non voglio cercare altro che te, mio Dio. Soccorrimi tu e fa’ che io ti sia fedele.
Maria, speranza mia, tienimi sempre sotto il tuo manto.
Pater, Ave, Gloria.
MEDITAZIONE IV
L'AMORE E' RUGIADA CHE
FECONDA
di Sant’Alfonso
M. de’ Liguori
L’amore feconda i buoni desideri, i santi propositi e le
opere sante delle anime: questi sono i fiori e i frutti che produce la grazia
dello Spirito Santo.
L’amore si chiama anche rugiada perché tempera gli ardori degli appetiti malvagi e delle tentazioni. Perciò chiamasi anche lo Spirito Santo temperamento e dolce refrigerio nel calore. Questa rugiada scende nei nostri cuori nel tempo dell’orazione. Basta un quarto d’ora di orazione per sedare ogni passione di odio o di amor disordinato, per ardente che sia. Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me è amore (Ct 2,4). La santa meditazione appunto è questa cella ove si ordina l’amore, amando il prossimo come noi stessi e Dio sopra ogni cosa. Chi ama Dio ama l’orazione, e chi non ama l’orazione è moralmente impossibile che superi le sue passioni.
L’amore si chiama anche rugiada perché tempera gli ardori degli appetiti malvagi e delle tentazioni. Perciò chiamasi anche lo Spirito Santo temperamento e dolce refrigerio nel calore. Questa rugiada scende nei nostri cuori nel tempo dell’orazione. Basta un quarto d’ora di orazione per sedare ogni passione di odio o di amor disordinato, per ardente che sia. Mi ha introdotto nella cella del vino e il suo vessillo su di me è amore (Ct 2,4). La santa meditazione appunto è questa cella ove si ordina l’amore, amando il prossimo come noi stessi e Dio sopra ogni cosa. Chi ama Dio ama l’orazione, e chi non ama l’orazione è moralmente impossibile che superi le sue passioni.
Invocazione
Spirito Santo e canto in lingue
Ma chi vuol
gloriarsi si vanti di questo,
di avere senno e di conoscere me,
perché io sono il Signore che agisce con misericordia,
con diritto e con giustizia sulla terra;
di queste cose mi compiaccio».
Parola del Signore. Geremia 9,23
di avere senno e di conoscere me,
perché io sono il Signore che agisce con misericordia,
con diritto e con giustizia sulla terra;
di queste cose mi compiaccio».
Parola del Signore. Geremia 9,23
Affetti e preghiere
O santo e divino Spirito, io non voglio vivere
più per me stesso; i giorni che mi restano di vita voglio spenderli tutti in
amarti e compiacerti. Perciò ti prego di darmi il dono dell’orazione.
Vieni tu nel mio cuore, ed insegnami a farla come si deve. Dammi fortezza di
non tralasciarla per tedio in tempo di aridità; e dammi lo spirito di preghiera
cioè la grazia di sempre pregarti e di farti quelle preghiere che sono più care
al tuo divino Cuore.
Io ero perduto già per i peccati miei, ma vedo che tu, con tante finezze che mi hai usate, mi vuoi salvo e santo; ed io voglio farmi santo per darti gusto e per più amare la tua infinita bontà. Ti amo, mio sommo bene, mio amore, mio tutto, e perché ti amo tutto a te mi dono.
Io ero perduto già per i peccati miei, ma vedo che tu, con tante finezze che mi hai usate, mi vuoi salvo e santo; ed io voglio farmi santo per darti gusto e per più amare la tua infinita bontà. Ti amo, mio sommo bene, mio amore, mio tutto, e perché ti amo tutto a te mi dono.
O Maria speranza mia, proteggimi tu.
Pater, Ave, Gloria.
MEDITAZIONE V
L'AMORE E' RIPOSO CHE
RICREA
di Sant’Alfonso
M. de’ Liguori
Chiamasi inoltre l’amore nella fatica,
riposo; nel pianto, conforto. L’ amore è riposo che ricrea;
poiché l’ufficio principale dell’ amore è di unire la volontà dell’amante con
quella dell’ amato. Ad un’ anima che ama Dio, in ogni affronto che riceve, in
ogni dolore che patisce, in ogni perdita che le capita, basta a rasserenarla il
sapere che è volontà dell’amato che ella patisca quel travaglio.
Con dir solamente: Così vuole il mio Dio, in tutte le tribolazioni trova pace e
contento. Questa è quella pace che supera tutti i piaceri del senso.
S. Maria Maddalena de Pazzi in dir solamente Volontà di Dio, si sentiva
riempire di gaudio.
In questa vita ognuno ha da portar la sua croce;
ma dice S. Teresa che la croce è dura a chi la strascina, non già a chi
l’ abbraccia. Così ben sa il Signore ferire e sanare, come disse Giobbe
(cfr. Gb 5,18). Lo Spirito Santo, con la sua dolce unzione, rende dolci
ed amabili anche le ignominie ed i tormenti. Sì, o Padre, perché così è
piaciuto a te (Mt 11,26). Così dobbiamo dire in tutte le cose avverse che ci
accadono: Così sia fatto, Signore, perché così è piaciuto a voi. E quando ci
atterrisce qualche timore di mal temporale che può avvenirci, diciamo
sempre: Fate voi, mio Dio; quanto farete, tutto da ora l’ accetto.
E quindi giova come facea S. Teresa, offrirsi spesso durante il giorno a Dio.
Invocazione
Spirito Santo e canto in lingue
Dice il
Signore: «Al tempo della misericordia ti ho ascoltato,
nel giorno della salvezza ti ho aiutato.
Ti ho formato e posto come alleanza per il popolo,
per far risorgere il paese, per farti rioccupare l'eredità devastata. Isaia 49,8
nel giorno della salvezza ti ho aiutato.
Ti ho formato e posto come alleanza per il popolo,
per far risorgere il paese, per farti rioccupare l'eredità devastata. Isaia 49,8
Affetti e preghiere
Mio Dio, quante volte per far la mia volontà mi
sono opposto alla volontà tua disprezzandola! Mi dolgo di questo male più d’
ogni altro male. Signore, io da oggi innanzi voglio amarti con tutto il mio
cuore: Parla, o Signore, perché il tuo servo ti ascolta (1 Sam 3,10). Ditemi
quel che volete da me, che io tutto voglio farlo. La vostra volontà sarà
sempre l’ unico mio desiderio, l’ unico amore.
Aiuta tu, o Spirito Santo, la mia debolezza. Tu sei la stessa bontà,
come io posso amare altra cosa che te? Deh, tira a te tutti gli affetti miei
con la dolcezza del tuo santo amore. Io lascio tutto per darmi tutto a te.
Accettami e soccorrimi.
O Madre mia Maria, in te confido.
Pater, Ave, Gloria.
MEDITAZIONE
VI
L'AMORE
E' LA VIRTU' CHE DA FORZA
di Sant’Alfonso
M. de’ Liguori
Forte come la morte è
l’ amore (Ct 8,6). Siccome non vi è forza creata che resista
alla morte, così non v’è difficoltà per un’ anima amante, che non ceda
all’ amore. Quando si tratta di piacere all’amato, l’amore supera
tutto, perdite, disprezzi e dolori. Niente è così difficile da non
esser vinto dal fuoco, come dice sant’ Agostino. Questo è il contrassegno
più certo per conoscere se un’anima veramente ama Dio: se è fedele nel suo
amore così nelle cose prospere come nell’ avverse.
Diceva S. Francesco di
Sales che «Dio tanto è amabile quando ci consola come quando ci flagella,
perché tutto fa per amore». Anzi quando più ci flagella in questa vita, allora
più ci ama. S. Giovanni Grisostomo stimava più felice S. Paolo incatenato, che
S. Paolo rapito al terzo cielo. Perciò i santi martiri, stando nei tormenti,
giubilavano e ne ringraziavano il Signore, come della grazia più grande che a
loro faceva dando loro di patire per suo amore. E gli altri santi, ove sono
mancati i tiranni ad affliggerli, essi sono divenuti carnefici di loro stessi
con le penitenze, per dar gusto a Dio. Dice S. Agostino che chi ama non
fatica, e se fa fatica ama la fatica che fa.
Invocazione
Spirito Santo e canto in lingue
L'empio abbandoni la sua via
e l'uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona. Isaia 55,7
e l'uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona. Isaia 55,7
Affetti e preghiere
O Dio dell’ anima mia,
io dico che ti amo; ma poi che faccio per amor tuo? Niente. Dunque è segno che
non ti amo o ti amo troppo poco. Mandami dunque, o Gesù mio, lo Spirito Santo,
che venga a darmi forza di patire per tuo amore, e di far qualche
cosa per te prima che mi giunga la morte. Non farmi morire, amato mio
Redentore, così freddo ed ingrato come ti sono stato finora. Dammi
vigore ad amare il patire, dopo tanti peccati che mi hanno meritato l’ inferno.
O mio Dio tutto bontà
e tutto amore, tu desideri di abitare nell’ anima mia da cui tante volte ti ho
discacciato; vieni, abita, possiedila e renditela tutta tua. lo ti amo,
o Signor mio, e se ti amo tu già stai con me, come assicura S. Giovanni:
Chi sta nell’ amore dimora in Dio e Dio dimora in lui (1 Gv 4,16). Poiché
dunque tu stai con me, accresci le fiamme, accresci le catene, affinché io non
brami, non cerchi, non ami altri che te, e così legato non abbia mai a
separarmi dal tuo amore. lo voglio essere tuo, o Gesù mio, e tutto tuo.
O regina ed avvocata
mia Maria, ottienimi amore e perseveranza.
Pater, Ave, Gloria.
MEDITAZIONE VII
L'AMORE FA CHE DIO ABITI
NELL'ANIMA
di Sant’Alfonso
M. de’ Liguori
Lo Spirito Santo si chiama dolce ospite
dell’ anima. Questa fu la grande promessa fatta da Gesù Cristo a chi l’ama
quando disse: Se voi mi amate, io pregherò il Padre, ed egli vi manderà lo
Spirito Santo, affinché abiti sempre con voi (cfr. Gv 14,15-16).
Poiché lo Spirito Santo non abbandona mai un’
anima, se non è da quella discacciato (Conc. di Trento 1.6, cap. 11). Abita
dunque Dio in un’anima che l’ama, ma si dichiara che non è contento se noi non
l’amiamo con tutto il cuore. Scrive S. Agostino che il senato romano non volle
ammettere Gesù Cristo nel numero degli dei, dicendo ch’egli è un Dio superbo
che vuol essere solo ad essere adorato. E così è: egli non vuole
compagni in quel cuore che ama, vuol essere solo ad abitarvi, solo ad essere
amato. E quando non si vede solo ad essere amato, invidia, per così dire,
come scrive S. Giacomo, quelle creature che tengono parte di quel cuore ch’
egli vorrebbe tutto per sé: Fino alla gelosia ci ama lo Spirito che
egli ha fatto abitare in noi (Gc 4,5). Perciò egli loda quell’ anima
che, come la tortorella, vive solitaria e nascosta dal mondo (cfr. Ct 1,9)
perché non vuole che il mondo si prenda parte di quell’ amore ch’ egli desidera
tutto per sé. Perciò ancora loda la sua sposa chiamandola Orto chiuso
ad ogni amore di terra (cfr. Ct 4,12).
Forse Gesù non si merita tutto il nostro amore?
Dice il Crisostomo che Gesù ti ha dato tutto il suo sangue e la vita,
non gli resta più che darti.
Invocazione
Spirito Santo e canto in lingue
Anche se i monti si spostassero e i colli
vacillassero,
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace;
dice il Signore che ti usa misericordia. Isaia 54,10
non si allontanerebbe da te il mio affetto,
né vacillerebbe la mia alleanza di pace;
dice il Signore che ti usa misericordia. Isaia 54,10
Affetti e preghiere
Mio Dio, vedo che mi vuoi tutto per te. lo tante volte ti ho
scacciato dall’ anima mia, e tu non hai sdegnato di ritornare ad unirti con
me. Prendi ora possesso di tutto me stesso. Oggi a te tutto mi
dono; accettami, Gesù mio, e non permettere che io abbia da vivere per l’
avvenire neppure per un momento senza il tuo amore. Tu cerchi me, ed io non
cerco altro che te. Tu vuoi l’ anima mia, e l’ anima mia non vuol altro
che te. Tu mi ami, ed io ti amo; e giacché mi ami, legami con te, affinché
da te io più non mi allontani.
O Regina del cielo, in te confido.
Pater, Ave, Gloria.
MEDITAZIONE VIII
L'AMORE E' LACCIO CHE
STRINGE
di Sant’Alfonso
Maria de’ Liguori
Siccome lo Spirito Santo, che è l’ amore
increato, è laccio indissolubile che stringe il Padre col Verbo eterno,
così unisce anche l’ anima con Dio, secondo quanto dice sant’ Agostino. S.
Lorenzo Giustiniani esclamava: «Dunque, o amore, il tuo laccio ha tanta
forza, che ha potuto legare un Dio ed unirlo alle anime nostre!». I
legami del mondo sono legami di morte, ma i legami di Dio sono legami di vita e
di salute (cfr. Sir 6, 31). Sì, perché i legami di Dio, per mezzo dell’
amore, ci uniscono con Dio che è la vera ed unica nostra vita.
Prima della venuta di Gesù Cristo fuggivano gli
uomini da Dio ed,
attaccati alla terra, ricusavano di unirsi col loro Creatore; ma
l’amante Signore con legami d’ amore li ha tirati a sé, come promise per
mezzo del profeta Osea: Io li traevo con legami di bontà, con vincoli di amore
(Os 11,4). Questi vincoli sono i suoi benefici, i lumi, le chiamate al suo
amore, le promesse del paradiso, ma soprattutto è stato il dono che ci ha fatto
di Gesù Cristo nel sacrificio della croce e nel Sacramento dell’altare, e per
ultimo nell’averci dato lo Spirito Santo. Per tanto esclama il Profeta: Sciogliti
dal collo i legami, schiava figlia di Sion (Is 52,2): o anima,
tu che sei creata per il cielo, sciogliti dai legami della terra, e stringiti a
Dio col laccio del santo amore. Al di sopra di tutto poi vi sia la
carità, che è il vincolo della perfezione (Col 3,14). L’ amore è un
vincolo che unisce seco tutte le virtù, e rende l’anima perfetta. Diceva S.
Agostino: «Ama Dio, e fa quel che vuoi». Sì,perché chi ama Dio
procura di sfuggire ogni disgusto dell’amato, e cerca in tutte le cose di
piacere all’ amato.
Invocazione
Spirito Santo e canto in lingue
Gettiamoci nelle braccia del Signore
e non nelle braccia degli uomini;
poiché, quale è la sua grandezza,
tale è anche la sua misericordia. Siracide 2,18
e non nelle braccia degli uomini;
poiché, quale è la sua grandezza,
tale è anche la sua misericordia. Siracide 2,18
Affetti e preghiere
Caro mio Gesù, troppo tu mi hai obbligato ad
amarti, troppo ti è costato il procurarti l’amor mio; troppo ingrato io
sarei, se ti amassi poco o dividessi il mio cuore fra le creature e te,
dopo che tu mi hai dato il sangue e la vita. lo voglio staccarmi da tutto,
e solo in te voglio mettere tutti gli affetti miei. Ma io sono
debole ad eseguire questo mio desiderio; tu che me lo dai, dammi la forza di
eseguirlo.
Ferisci, amato mio Gesù, il mio povero cuore col
dardo del tuo amore, affinché io sempre languisca per desiderio di te, e mi
liquefaccia per amor tuo. Che io cerchi, brami e trovi sempre e solo te.
Gesù mio, te solo voglio e niente più. Fa’ che io
lo replichi sempre in vita e specialmente nel punto di mia morte: Te
solo voglio e niente più.
O Maria madre mia, fa’ che da oggi in avanti io
non voglia altro che Dio.
Pater, Ave, Gloria.
MEDITAZIONE IX
L'AMORE E' TESORO DI OGNI
BENE
di Sant’Alfonso
M. de’ Liguori
L’ amore è questo tesoro per cui il Vangelo
dice che si deve lasciar tutto per acquistarlo. Sì, perché l’ amore ci fa
partecipi dell’amicizia di Dio.
«Uomo, dunque, dice S. Agostino, che vai
cercando beni? Cerca un solo bene in cui sono tutti i beni».
Ma questo Dio non possiamo trovarlo se non
lasciamo le cose della terra. Scrive S. Teresa: «Distacca il cuore dalle
creature, e troverai Dio». Chi trova Dio trova quanto desidera: Cerca
la gioia nel Signore, esaudirà i desideri del tuo cuore (Sal 36,4). Il
cuore umano va sempre cercando beni che possano renderlo felice; ma se egli li
cerca dalle creature, per quanto ne riceve da quelle, non resta mai contento;
ma se non vuole altro che Dio, Dio contenterà tutti i suoi desideri.
Chi sono i più felici in questa terra, se non i
santi? E
perché? Perché essi vogliono e cercano solo Dio. Un certo principe,
andando a caccia, vide un solitario che andava scorrendo per la selva; gli
domandò che andava facendo per quel deserto? Quegli rispose: «E tu, principe,
che vai cercando?». Il principe: «Vado a caccia di belve»; e l’ eremita:
«Ed io vado a caccia di Dio».
A S. Clemente il tiranno presentò oro e gemme,
affinché rinnegasse Gesù Cristo. Il santo sospirando esclamò: «Ohimè, un Dio si
mette a confronto di un po’ di fango!».
Beato chi sa conoscere questo tesoro del divino
amore e cerca di ottenerlo! Chi l’ottiene, da se stesso si spoglierà di tutto, per non
aver altro che Dio. «Quando la casa va a fuoco, dice S. Francesco di Sales, si
buttano tutte le robe dalla finestra». E il padre Segneri Iuniore, gran servo
di Dio, solea dire che l’ amore è un ladro che ci spoglia di tutti gli affetti
terreni, fino a concludere: «E che altro vogl’io se non solo voi, mio
Signore?».
Invocazione
Spirito Santo e canto in lingue
Venga su di
me la tua misericordia e avrò vita,
poiché la tua legge è la mia gioia. Salmi 118,77
poiché la tua legge è la mia gioia. Salmi 118,77
Affetti e preghiere
Mio Dio, io per il passato non ho cercato
te, ma me stesso e le mie soddisfazioni e per queste ho voltato le spalle a te,
sommo bene. Ma mi consola quel che dice Geremia: Buono è il Signore … con
l’ anima che lo cerca (Lam 3,25).
Mi dice che voi siete tutto bontà verso
chi vi cerca.
Amato mio Signore, conosco il male che ho fatto
in lasciarti e me ne dolgo con tutto il cuore. Conosco il tesoro
infinito che tu sei; non voglio abusare di questa luce; io lascio tutto, e
ti eleggo per unico mio amore. Mio Dio, mio amore, mio tutto, io ti
amo, ti bramo, ti sospiro.
Spirito Santo, vieni e col tuo santo fuoco
distruggi in me ogni affetto che non è per te. Fà ch’ io sia tutto tuo, e vinca tutto
per darti gusto.
O avvocata e Madre mia Maria aiutami tu con le
tue preghiere.
Pater, Ave, Gloria.